INTERCULTURA: ARTE DA PRATICARE

Premessa
Il nostro istituto accoglie, ormai da decenni, studenti di nazionalità diverse, con differenze culturali e sociali notevoli, con storie e vissuti a volte molto complessi.
Questo quadro multiculturale induce, quotidianamente, tutte le componenti scolastiche, a vario titolo, a promuovere un’educazione interculturale atta a favorire la piena integrazione degli alunni stranieri attraverso un concreto agire fatto di incontri, conoscenze, accettazione e rispetto delle diversità. Quest’ultima è da intendersi come risorsa, nei termini di arricchimento continuo, di opportunità straordinaria di scambio, di cooperazione e di stimolo alla crescita personale di ciascuno.
Il nostro AGIRE educativo è quindi finalizzato a favorire la permeabilità delle culture attraverso l’adozione del dialogo come unico strumento necessario a rispettare l’identità di ciascuno e superare qualsiasi forma di conflitto. L’obiettivo è di sedimentare la consapevolezza che il rispetto verso l’altro è un VALORE universalmente accettabile e che vale per tutta la vita.
Per rendere fattibile tutto questo il nostro istituto persegue da anni delle buone pratiche al fine di rendere realtà il difficile percorso di inclusione, da intendersi cosa ben diversa dal semplice processo di accoglienza ed inserimento, che sono solo i punti da cui partire e non certo l’obiettivo finale.

“La diversità non è una causa da sostenere. È un’arte da praticare.”
(Iain Thomas)

Percorso di accoglienza

• Che cosa si intende per accoglienza?
È la fase di partenza fondamentale che prevede i seguenti obiettivi: la rimozione degli ostacoli linguistici, burocratici, organizzativi ed emotivi che impediscono a famiglie ed alunni di accedere e di usufruire nei migliori dei modi del servizio educativo.

• Come si attua l’accoglienza?
Le fasi iniziali sono previste dal Protocollo di Accoglienza che descrive nei minimi particolari i soggetti, le azioni, i luoghi e i tempi della stessa all’interno del nostro Istituto. (vedasi allegato)

• Come si valutano le competenze di base (estratto dal nostro protocollo e leggermente rivisto)
La valutazione delle competenze di base dell’alunno/a si verifica attraverso un colloquio utilizzando anche tecniche non verbali (se necessario) oppure chiedendo il supporto di un mediatore linguistico-culturale o di altro “traduttore” al fine di raccogliere informazioni sul l’alunno/a, sulla sua storia personale suo percorso scolastico, utilizzando una scheda per la raccolta di informazioni. Quest’ultime sono debitamente consegnate ai docenti della classe in cui l’alunno/a verrà inserito mentre copia rimane agli atti.

• Come si attua l’inserimento nella nuova realtà scolastica
L’inserimento è inteso come inizio di un processo di partecipazione paritaria alla
formazione delle varie comunità d’appartenenza: gruppo, sezione/ classe, scuola, società.
Processo quindi, da favorire attraverso la messa in atto di interventi adeguati e previsti dal nostro protocollo per l’accoglienza degli alunni stranieri e che prevede uno scambio sinergico tra le diverse parti che concorrono a questa fase: Dirigente scolastico, Funzioni strumentali, docenti, genitori e personale ATA.

• Attuazione del percorso di mediazione e facilitazione linguistica
Supportare l’alunno NAI nell’ acquisire competenza nell’uso della lingua italiana è nostra priorità.
Fin da subito ogni team docente può attivare la richiesta di percorsi di mediazione culturale e facilitazione linguistica, con personale educatore specializzato.
Tale servizio è frutto di una stretta collaborazione tra l’Amministrazione Comunale ed enti accreditati da parte del MIUR.

• Attuazione del percorso di alfabetizzazione linguistica e culturale
Le funzioni strumentali in collaborazione con il dirigente scolastico opera scelte ben precise per quanto riguarda la realizzazione di percorsi linguistici atti a favorire l’acquisizione della lingua italiana intesa come strumento veicolare atto a far maturare le necessarie competenze utili all’acquisizione di qualsiasi abilità prevista dal nostro curricolo ma soprattutto per rendere fattibile il processo di integrazione dell’alunno/a nella nuova realtà culturale.
Le funzioni strumentali quindi producono annualmente un “progetto di alfabetizzazione culturale e linguistica” rispettoso delle priorità, traguardi ed obiettivi di processo delineati nel PTOF.
Il progetto viene svolto in orario scolastico per l’allievo ma in orario extra lavorativo dal docente utilizzando i fondi previsti dal FIS d’istituto (Aree a Rischio).